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Licenziamento collettivo. Incremento del contributo, le istruzioni INPS

A febbraio inoltrato l’INPS ha pubblicato una serie di messaggi destinati a disciplinare gli aspetti pratici relativi ad alcuni provvedimenti introdotti con la Legge di Bilancio 2018. Tra questi, l’incremento del contributo dovuto per i casi di interruzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, verificatisi nell’ambito di una procedura di licenziamento collettivo: 82% del massimale NASPI in luogo del 41%.

Si ricorda che il suddetto massimale è pari, per il 2018, ad euro 1.208,15.

In particolare, l’articolo 1 comma 137 della citata Legge di Bilancio (n. 205/2017) dispone che i licenziamenti effettuati dal 1° gennaio 2018 di dipendenti a tempo indeterminato, da parte di datori di lavoro che rientrino nel campo di applicazione della CIGS e derivanti da procedure di licenziamento collettivo avviate dopo il 20 ottobre 2017, scontano un contributo pari, per il 2018, ad euro 990,68 per ogni anno di anzianità aziendale fino a un massimo di tre, a differenza del contributo ordinario di euro 495,34. Ciò significa che se il licenziato è stato assunto da tre o più anni, il contributo da versare con F24 e indicare in Uniemens sarà pari ad euro 2.972,04 (cioè 990,68 x 3). Per anzianità diverse da 12, 24 o 36 mesi, il contributo sarà da riproporzionare su base mensile, per giungere così a un calcolo corretto.

Qualora poi il licenziamento collettivo avvenga senza accordo sindacale, il suddetto contributo è aumentato di tre volte.

Come anticipato, l’INPS con messaggio n. 594 dell’8 febbraio 2018 ha comunicato le istruzioni per la corretta compilazione del flusso Uniemens nei casi di licenziamento collettivo.

A tal proposito è stato istituito all’interno del campo “Tipo cessazione” il codice “1Q” avente il significato di “Licenziamento collettivo da parte di datore di lavoro soggetto alla CIGS”.

L’importo del nuovo contributo sarà poi esposto in Uniemens con il codice causale “M501” o “M502” (quest’ultimo riservato a chi ha fatto ricorso ai licenziamenti collettivi senza accordo sindacale scontando perciò il contributo maggiorato di tre volte).

Al contrario, i datori di lavoro che effettueranno licenziamenti collettivi non rientranti nell’alveo della Legge n. 205/2017, soggetti quindi al contributo ordinario del 41% (per il 2018 euro 495,34 per ogni anno fino a un massimo di tre), dovranno valorizzare il flusso Uniemens con il codice “1U” inteso come “Licenziamento collettivo da parte di datore lavoro non soggetto alla CIGS ovvero da parte di datore di lavoro soggetto alla CIGS che ha avviato le procedure di licenziamento collettivo entro il 20/10/2017”.