Libro unico del Lavoro – Conservazione telematica presso il Ministero del Lavoro

Con Il Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151 il Governo ha chiuso il cerchio delle misure attuative legate alla riforma del mercato del lavoro intitolata come Jobs Act. Il provvedimento legislativo in commento è entrato in vigore dal giorno 24/09/2015 ed ha apportato, nel panorama dell’amministrazione delle risorse umane, moltissime novità. Tra le innovazioni più rilevanti figura certamente la misura introdotta dall’Articolo 15 di cui di seguito proponiamo il testo integrale:

Libro Unico del Lavoro·

  • A decorrere dal 1° gennaio 2017, il libro unico del lavoro è tenuto, in modalità telematica, presso il Ministero del  lavoro  e delle politiche sociali.  ·
  • Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare entro sei mesi dalla  data  di  entrata  in  vigore  del presente decreto legislativo, sono stabilite le modalità tecniche  e organizzative per l’interoperabilità, la tenuta,  l’aggiornamento  e la conservazione dei dati contenuti nel libro unico del lavoro di cui all’articolo 39 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Dalla lettura della norma emergono in modo chiaro due aspetti: dal giorno 01/01/2017 la conservazione del Libro unico del Lavoro sarà possibile unicamente:

  • In via telematica;
  • Presso il Ministero del lavoro e delle Politiche agricole;

La misura tuttavia, per divenire “operativa” necessita un successivo provvedimento che disciplini tecnicamente le modalità con cui realizzare la previsione del legislatore. Secondo il testo del decreto in commento tale provvedimento doveva essere emesso entro sei mesi decorrenti dal giorno 24/09/2015. Ad oggi non ostante sia passato più di un anno dall’entrata in vigore del D.lgs 151/2015 tali specifiche tecniche restano ancora inattuate.

Questo ritardo, quasi certamente non permetterà alle aziende di onorare la disposizione legislativa, in quanto non ha lasciato il giusto tempo, alle software House ed alle aziende, di sviluppare ed assimilare le tecnologie richieste.

Se da una parte è vero che il primo LUL del 2017 sarà prodotto entro e non oltre la fine di febbraio 2017 questo implica che mancherebbero, ad oggi, poco più di tre mesi per attuare quanto previsto, pochissimo tempo.

Le aziende, in assenza di interventi, si troverebbero in una situazione quantomeno ambigua, dove anche volendo rispettare il dettato legislativo, non sarebbero nella possibilità tecnica di farlo. Una situazione anomala, sulla quale il Ministero farebbe bene ad intervenire nei giusti tempi, or mai strettissimi.

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