L’incremento occupazionale netto: elemento comune degli incentivi

Il panorama degli incentivi nei rapporti di lavoro è in continuo aggiornamento, i provvedimenti degli ultimi anni hanno contribuito a scardinare conoscenze consolidate in anni di immobilismo normativo generando il rischio, per gli operatori HR coinvolti in questo cambiamento, di non essere completamente in linea con il contesto in cui ci misuriamo. Per avere una misura del turn over normativo (a volte convulso) cui siamo sottoposti, basta riepilogare brevemente i più recenti interventi;

  • Abrogazione degli incentivi previsti dalla Legge 104/90 dal 01/01/2015;
  • Introduzione del bonus occupazionale previsto per assunzioni/trasformazioni di lavoratori under 30 avvenute dal 07/08/2013 fino al 31/12/2014;
  • Incentivo occupazione per assunzioni/trasformazioni di lavoratori a tempo indeterminato per l’anno 2015;
  • Incentivo occupazionale per assunzioni/trasformazioni di lavoratori a tempo indeterminato per l’anno 2016 (integrato con provvedimenti regionali per portare il beneficio al 100% per alcune Regioni)
  • Bonus Garanzia Giovani, successivamente integrato con Superbonus per la trasformazione a tempo indeterminato di Stage avviati all’interno del medesimo Programma
  • Bonus assunzione lavoratori disabili a partire dal 01/01/2016

Questi elencati sono solo alcuni dei più importanti provvedimenti emanati, ognuno dei quali è soggetto a regole e meccanismi di funzionamento differenti. Lo scopo di questo breve articolo è inquadrare gli elementi comuni (e non le differenze) tra le misure indicate nell’elenco in commento.

In questo senso, la determinazione dell’incremento occupazionale netto della forza lavoro, si configura efficacemente come minimo comun denominatore per al meno tre delle misure in commento, ovvero;

  • Bonus assunzione di lavoratori disabili
  • Bonus occupazionale under 30
  • Garanzia Giovani

In effetti, la determinazione dell’incremento occupazionale netto, rappresenta già un passaggio delicato, in questo caso però, il legislatore si sporge ancora più in avanti, determinando che tale incremento debba essere mantenuto per ogni mese di fruizione di benefici. Nei periodi in cui tale incremento non sarà mantenuto il beneficio non spetterà, da qui la necessità per gli operatori HR di dotarsi di un impianto normativo e tecnico/informatico capace di determinare tale informazione, il rischio, è quello di fruire indebitamente (in modo inconsapevole) in alcuni periodi di benefici che in realtà non spettano. Con un successivo articolo analizzeremo l’impianto normativo/tecnico legato al calcolo dell’incremento occupazionale.

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