mensilizzazione

Mensilizzazione delle assenze

Alla fine del periodo mensile la retribuzione  dovuta viene determinata ad ore oppure in misura fissa. Nella prima modalità la retribuzione mensile viene determinata moltiplicandola paga oraria per il numero delle ore lavorate o comunque retribuite; nella seconda modalità, invece, la retribuzione mensile non viene determinata ma è costituita da un importo fisso mensile che prescinde dal numero delle ore lavorabili o effettivamente lavorate nel singolo periodo.

Il sistema di paga mensilizzato, ormai di uso frequente anche al personale operaio, rende necessario stabilire i divisori (coefficienti) da utilizzare per determinare la paga oraria e giornaliera. Le quote giornaliere e orarie sono determinate grazie ai divisori convenzionali stabiliti dai contratti collettivi (esempio 173 per le quote orarie e 26 per le quote giornaliere) e utilizzati per determinare la retribuzione delle assenze o di altre trattenute.

Proprio sulle assenze nel sistema di paga mensilizzato il divisore è un elemento determinante, determina la corretta retribuzione da trattenere ed eventualmente da integrare. Il divisore previsto dal CCNL si tratta di un valore convenzionale non necessariamente efficace in tutti i case per determinare una corretta retribuzione delle assenze. Facciamo degli esempi:

Caso 1
CCNL Terziario
Livello 3
Tipo paga: mensilizzato a giorni
Divisore giornaliero CCNL: 26
Full time – 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni
Mese di ottobre 2014
Assenza per malattia dal 6 al 24
Retribuzione mensile: 1694,84
Retribuzione giornaliera: 1694,84/26=65,1862

Caso1

La voce di “Assenza MA” è stata determinata conteggiando le quantità di assenza comprese nel periodo di malattia considerando anche il sabato anche se lo stesso non è un giorno lavorativo. Ciò viene giustificato dal fatto che il divisore 26 stabilito dal CCNL è determinato considerando 6 giorni settimanali.

Caso 2

Applicando lo stesso criterio visto nel “Caso 1” in caso di assenza per malattia che copra tutto il mese

Caso2

 

Quando l’assenza copre tutto il mese la stessa viene ricondotta a mese considerato che nel mese in esame ci sono 23 giorni lavorativi, 27 se consideriamo anche i sabati

 

Caso 3

Sempre considerando i parametri già descritti nel “Caso 1”, vediamo come comportarci nel caso in cui la malattia va dal 01 al 30, in pratica dei 23 giorni lavorativi ce ne è uno lavorato dal dipendente.

Applicando le regole viste in precedenza (conteggiando tutte le giornate comprensive del sabato) ci troveremmo davanti ad un elaborato identico al “Caso 2”, in pratica pur lavorando un solo giorno al dipendente non gli viene garantita la retribuzione relativamente al giorno di effettiva presenza.

Un metodo per risolvere il problema consisterebbe nel determinare un coefficiente da applicare alla quantità di assenza da trattenete e da integrare.

26(giorni di assenza)/27(giorni lavorabili) = 0,96296

26*0.96296=25,03696

Caso3

 

Un altro metodo, che a mio avviso è quello più efficace, consiste nell’applicare i divisori variabili mensili in caso di assenza. Con questo sistema viene ricondotta a mese l’assenza in tutti i casi non determinando nessun coefficiente.

1694,84(Retribuzione mensile)/23(Giorni lavorabili)=73,6887

Nel “Caso 1” avremmo avuto

Caso1n

 

Nel “Caso 2” avremmo avuto

Caso2n

 

Nel “Caso 3” avremmo avuto

Caso3n

Come l’assenza anche l’integrazione viene determinata applicando lo stesso criterio.

Ricordo che nel sistema di paga mensilizzato la retribuzione mensile non viene determinata ma è la base di partenza, pertanto non è il quantitativo a dover subire decurtazioni.